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I brand europei sbagliano tutto: servono auto elettriche più piccole

Solo un’offerta ampia di auto elettriche più piccole e meno costose nei segmenti A e B può consentire ai brand europei di arginare l’invasione cinese e rimettere la transizione sui binari previsti dagli obiettivi Ue “net zero” per il 2050. Lo dice Transport & Environment (T&E) nel report sul mercato mercato europeo delle auto elettriche 2023 pubblicato lunedì.

Nella sua analisi, il think tank indipendente fa notare che nonostante la stagnazione economica, gli alti tassi di interesse, l’inflazione galoppante e il ridimensionamento degli incentivi, le vendite di BEV in Europa sono aumentate del 28%, con una quota di mercato salita di quasi due punti (dal 14,6 al 15,7%). Il tasso di crescita è diminuito, ma non tanto da giustificare il ripensamento sui piani industriali dei produttori, come invece è avvenuto. La EQS Suv, ammiraglia della flotta elettrica Mercedes, composta da 9 modelli.

Troppe elettriche premium: è l’ossessione per il profitto a breve

Paradossalmente molti brand si sono concentrati sui modelli premium, rallentando gli investimenti nello sviluppo di modelli entry level a prezzi accessibili e grandi volumi. Proprio quelli che chiederebbe il mercato.

Questo ha aperto una finestra di opportunità ai concorrenti cinesi che sono arrivati in forze anche vendendo sottocosto pur di consolidare la loro presenza. In Cina, del resto il mercato delle BEV ha raggiunto un penetrazione del 24,7% su volumi tre o quattro volte superiori a quelli europei.

Dal 2018 le case automobilistiche europee hanno lanciato solo 40 piccoli veicoli elettrici nei segmenti A e B rispetto ai 66 BEV D ed E, più grandi. Il risultato si vede nel grafico qui sotto che dimostra la divergenza delle quote di mercato per settore fra auto elettriche e auto termiche. auto elettriche più piccole

Dando la priorità ai nuovi modelli BEV nelle dimensioni premium D ed E, accusa il report di T&E, le case automobilistiche stanno rallentando il mercato di massa dei BEV per massimizzare i profitti a breve termine.

Prezzi medi dimezzati in Cina. In Europa? Più 18.000 euro

E mentre il prezzo medio dei veicoli elettrici è diminuito in Cina di oltre il 50% dal 2015 al 2023, il prezzo medio europeo nello stesso periodo è aumentato di 18.000 euro.

In Cina sono disponibili 75 modelli BEV per meno di 20.000 euro, ma in Europa solo uno. Il prezzo medio in Europa resta elevato anche nei segmenti delle compatte: 34.000 euro (A), 37.200 euro (B) e 48.200 euro (C). Questi prezzi elevati significano che in Europa i BEV non sono competitivi in ​​termini di costi rispetto ai veicoli termici che presentano molti modelli a meno di 20.000 euro.

Flotte aziendali, un’occasione persa

Un altro elemento di debolezza rilevato da Transport & Environment è la scarsa penetrazione dei BEV nelle flotte aziendali. Le auto aziendali rappresentano il 60% delle vendite nell’UE e sono il candidato perfetto per l’elettrificazione: sono già sovvenzionate attraverso sgravi fiscali; le aziende hanno la forza finanziaria per investire nei BEV; generalmente percorrono distanze più lunghe, il che significa maggiori risparmi di CO2 quando elettrificate; possono rientrare in programmi di efficientamento energetico aziendale e più facilmente alimentate con energia autoprodotta.

Tuttavia raggiungono appena il 14% dell’immatricolato contro il 15% del segmento privato. Secondo T&E ciò è dovuto alle inadeguate politiche nazionali di tassazione delle auto aziendali in molti Stati membri e alla mancanza di politiche UE. Nei 9 paesi dell’UE che hanno adottato politiche di tassazione privilegiata le auto aziendali elettriche hanno una quota del 50% più elevata rispetto a quella privata.

 

Se il segmento delle auto aziendali fosse leader nelle vendite di BEV, come dovrebbe essere, quota di mercato complessiva dei BEV nell’UE avrebbe raggiunto il 22% nel 2023 invece del 15%.

Le ricette per il rilancio di T&E

Queste in sintesi le ricette proposte da Transport & Environment:

  • Mantenere l’obiettivo di vendita del 100% a emissioni zero entro il 2035 e non riaprire gli standard di CO2 delle auto nel 2026.
  • Proporre un regolamento UE per elettrificare tutte le nuove vendite di auto delle flotte aziendali entro il 2030 e fissare obiettivi anticipati per le grandi flotte.
  • Garantire veicoli elettrici piccoli e convenienti per il mercato dell’UE sostenendo il leasing sociale tramite il Fondo per il clima sociale dell’UE e introducendo un nuovo standard ambientale per i veicoli elettrici.
  • Utilizzare i fondi dell’UE e strumenti di politica industriale più ampi per sostenere la transizione automobilistica a condizione di fornire una fornitura aggiuntiva e conveniente di BEV oltre a quanto richiesto dagli standard sulla CO2.
  • Integrare il “Made in EU” e i requisiti ambientali nei sussidi per i veicoli elettrici e in altri programmi di appalti pubblici.

FONTE: www.vaielettrico.it

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